
Vincent van Gogh: curiosità (inedite) sulla sua vita geniale e tormentata
Il lato meno noto del pittore più amato al mondo
Vincent van Gogh: 30 curiosità (inedite) sulla sua vita geniale e tormentata: scopri cosa non sai su Van Gogh! Vincent Willem van Gogh nasce il 30 marzo 1853 a Zundert, nei Paesi Bassi. Considerato uno dei più grandi pittori di sempre, la sua vita fu segnata da povertà, solitudine e crisi mentali. Iniziò a dipingere solo a 27 anni e, in poco più di un decennio, produsse circa 900 dipinti e oltre 1.100 disegni. Tra le sue opere più famose: La notte stellata, I girasoli, Il campo di grano con corvi e La camera di Vincent ad Arles.
Morì a soli 37 anni, nel luglio 1890, per una ferita da arma da fuoco in circostanze ancora oggetto di dibattito. Sebbene abbia venduto un solo dipinto in vita, oggi Vincent van Gogh è un’icona culturale globale. Con Vincent van Gogh: curiosità (inedite) sulla sua vita geniale e tormentata, scopriremo i lati più nascosti, bizzarri e sorprendenti del pittore olandese, grazie anche a fonti e ricerche internazionali meno note al grande pubblico, sempre affamato di curiosità su artisti come lui e Caravaggio.
Curiosità poco conosciute su Vincent van Gogh
Molti sanno della suo orecchio tagliato o del suo rapporto difficile con Paul Gauguin, ma in Vincent van Gogh: curiosità (inedite) sulla sua vita geniale e tormentata troverai dettagli sorprendenti. Ad esempio, Van Gogh parlava quattro lingue: olandese, francese, inglese e tedesco. Durante il periodo a Londra, lavorò come insegnante e fu profondamente influenzato dalla letteratura inglese, specialmente Dickens.
Una delle curiosità più inaspettate emersa da fonti anglosassoni riguarda la sua ossessione per il colore giallo, che alcuni studiosi collegano a una possibile intossicazione da digitale (una pianta medicinale usata per trattare l’epilessia e altri disturbi), i cui effetti collaterali includono la visione in giallo.
Un’altra rivelazione sorprendente arriva da uno studio del Van Gogh Museum di Amsterdam: non sempre dipingeva all’aperto. Contrariamente all’immagine del pittore en plein air, molti paesaggi furono realizzati a memoria o sulla base di schizzi precedenti.
E ancora: Van Gogh non era un artista autodidatta completo. Frequentò l’Accademia di Anversa e ricevette insegnamenti anche dallo zio Anton Mauve, pittore affermato dell’Aia, con cui però ruppe per divergenze artistiche.
I lati nascosti del suo carattere e della sua vita

Nel secondo paragrafo di Vincent van Gogh: curiosità (inedite) sulla sua vita geniale e tormentata, esploriamo la personalità complessa dell’artista. Van Gogh non fu sempre il genio solitario che immaginiamo. Aveva un fortissimo desiderio di essere accettato, sia nella vita privata che nel mondo dell’arte. Alcuni biografi notano che le sue lettere a Theo, il fratello, erano a tratti ossessive per il bisogno di approvazione.
Meno noto è che Vincent fu profondamente religioso in gioventù. Studiò teologia e fece il predicatore tra i minatori del Borinage in Belgio, vivendo in povertà estrema per condividerne le condizioni. Questa esperienza influenzò la sua idea di arte come missione spirituale.
Una curiosità emersa da archivi francesi riguarda la sua passione per la musica classica: adorava Beethoven e spesso ascoltava brani in loop mentre dipingeva (secondo quanto riportato in lettere meno pubblicizzate a Theo).
Inoltre, Van Gogh non era del tutto estraneo alla mondanità: a Parigi, frequentava i caffè di Montmartre, aveva contatti con Toulouse-Lautrec e partecipava a esposizioni collettive, anche se con scarso successo.
Miti sfatati su Vincent van Gogh
In questo spazio di Vincent van Gogh: curiosità (inedite) sulla sua vita geniale e tormentata, affrontiamo alcuni miti da sfatare.
- Si sfregiò tutto l’orecchio? No, solo una parte del lobo. I documenti medici confermano che non fu un’automutilazione totale, come si è spesso raccontato.
- Era completamente pazzo? Anche questo è un mito. Van Gogh soffriva di disturbi mentali, probabilmente psicosi intermittente e forse epilessia del lobo temporale, ma nei momenti di lucidità era estremamente produttivo, disciplinato e capace di grande razionalità.
- Non fu mai apprezzato in vita? Sebbene non divenne famoso, ricevette alcuni riconoscimenti nel mondo dell’arte: partecipò al Salon des Indépendants e critici come Albert Aurier scrissero articoli entusiastici su di lui già nel 1890.
- Era sempre povero? Nonostante non avesse rendite proprie, Theo lo sostenne economicamente per anni e gli permise di dipingere senza lavorare, il che rende più sfumata l’idea dell’artista affamato.
Altre curiosità su Vincent van Gogh sorprendenti da fonti estere
Le fonti estere hanno rivelato nuove sfaccettature. Ad esempio, una delle curiosità più singolari raccontate dal Van Gogh Museum è che Vincent spesso usava le proprie tele per più di un dipinto. Analisi ai raggi X mostrano che diversi quadri contengono sotto altre composizioni: un modo economico per risparmiare sulle tele, ma anche segno di una ricerca continua.
Inoltre, in una lettera scoperta di recente, si scopre che Van Gogh pensava di aprire una “casa degli artisti” ad Arles, e il famoso “giallo” dove viveva era il primo passo di questo progetto collettivo.
Un fatto ancora poco noto è che la sua morte potrebbe non essere stata volontaria. Nel 2011, una biografia di Naifeh e Smith propose la teoria che fu colpito accidentalmente da due adolescenti del villaggio. Sebbene non confermata, questa ipotesi è oggi oggetto di dibattito tra gli storici dell’arte.
Infine, uno studio dell’Università di Tokyo ha sottolineato che Van Gogh aveva una particolare sensibilità alla luce, che potrebbe spiegare la sua resa così unica del cielo stellato. Alcuni ipotizzano una forma di sinestesia.
L’eredità di Vincent e perché affascina ancora oggi
Concludendo Vincent van Gogh: curiosità (inedite) sulla sua vita geniale e tormentata, è impossibile non riflettere sul suo lascito.
Van Gogh oggi è più di un pittore: è un simbolo dell’artista che lotta contro se stesso, un emblema di autenticità in un mondo che premia il compromesso. La sua corrispondenza con Theo, tradotta in decine di lingue, è una delle testimonianze più toccanti di cosa significhi essere un artista.
Oggi le sue opere si vendono a centinaia di milioni di euro. Ma ciò che conta di più è che Van Gogh riesce ancora a parlare a milioni di persone, giovani e adulti, con un linguaggio fatto di luce, dolore e bellezza.
Le 30 curiosità raccontate ci aiutano a capire quanto fosse complesso, ironico, profondo. Van Gogh non fu solo il pittore della notte stellata, ma anche un uomo che scriveva poesie tra le righe delle sue lettere, che amava la terra e che trovava nella pittura una cura alla sua sofferenza.
Quante di queste curiosità non sapevi? Se vuoi, condividi pure l’articolo “Vincent van Gogh: 30 curiosità (inedite) sulla sua vita geniale e tormentata” e seguici sui nostri social.
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