Il fenomeno Labubu perché questi mostriciattoli sono ovunque
Cultura,  Design,  Psicologia,  Società

Il fenomeno Labubu: perché questi mostriciattoli sono ovunque
Come un pupazzo “ugly cute” è diventato cult pop, analisi psicologica e gadget virali analoghi

Negli ultimi mesi, è impossibile sfuggire al fenomeno Labubu: pupazzi “elfici mostriciattoli” appesi a borse, zaini e social media. Ma cosa sono i Labubu, perché sono diventati così famosi e come si collocano nella storia dei gadget che diventano fenomeni di massa? In questo articolo approfondiamo il fenomeno Labubu, ne spieghiamo l’ascesa, la potenza psicologica, le domande più cercate sul web e li confrontiamo con altri 10 gadget virali del passato. Pronti a scoprire perché un pupazzetto può scatenare coda fuori dai negozi e aste da centinaia di migliaia di dollari? Il fenomeno Labubu: scopriamo perché questi mostriciattoli sono ovunque.

Cosa sono i Labubu?

I Labubu nascono dalla mente di Kasing Lung, artista di origini hongkonghesi cresciuto tra Olanda e Asia, protagonista della serie illustrata The Monsters. Nel 2015 furono prodotti in vinile, ma è nel 2019, con la collaborazione tra lung—and Pop Mart che nasce il merchandising “blind box”. Il design: occhi grandi, denti sporgenti, orecchie appuntite, forma infantile e corpo tozzo. Proprio quell’aspetto “brutto‑carino” li rende memorabili.

Perché sono diventati così famosi

  1. Blind‑box: l’effetto sorpresa attiva il sistema dopaminico come una slot machine.
  2. Scarsità: drop limitati, rare “secret” box 1‑su‑72 o 1‑144.
  3. Celebrity endorsement: nomi come BLACKPINK’s Lisa, Rihanna e Kim Kardashian hanno dato visibilità globale.
  4. Instagram & TikTok: milioni di post #Labubu, unboxing virali, video emozionali.
  5. Estetica ugly‑cute: attiva dopamina e zona amigdala, crea legame emotivo.

Analisi psicologica del successo

Gli esperti lo definiscono un fenomeno di ”kidult nostalgia”. In un’epoca ansiogena, questo tipo di pupazzo offre conforto mimando i peluche dell’infanzia. Secondo The Independent, è meno un giocattolo e più uno “status symbol sentimentale”: “porta gioia non funzionale”, soluzione emotiva alla pressione. Il design asimmetrico e la combinazione “70% carino, 30% spigoloso” innescano risposte neurologiche in dopamina e valutazione dei rischi. Il modello blind‑box stimola il brain’s reward loop aumentando la voglia di collezionare e ripetere.

Domande e risposte frequenti su Labubu

Il fenomeno Labubu perché questi mostriciattoli sono ovunque (2)

  • Cosa sono i Labubu? Sono pupazzi da collezione realizzati da Pop Mart dal 2019, basati su personaggi di un libro illustrato.
  • Perché valgono così tanto? Stop di produzione, edizioni rare, endorsement di celebrità e cultura FOMO ne gonfiano la rivendita
  • Come riconosco un Labubu autentico? Verifica packaging, branding ufficiale, confronta qualità; le copie “lafufus” circolano.
  • Dove comprarli?  Negli store Pop Mart, online sul sito ufficiale, oppure in rivendita su StockX, eBay, Etsy
  • Quanto costa un Labubu? Prezzo retail 20‑30 $. Versioni speciali possono superare centinaia o migliaia (ootd a 170k $).
  • Quando è esploso il boom? Post di Lisa (BLACKPINK) nel 2024 hanno accelerato il trend, amplificato da social media e coda ai negozi.
    È una moda che durerà? Forse no: alcuni vedono i Labubu come merce “usa e getta emotivamente”. Ma finché popolarità resta alta, sono rifugio + status.

Altri 10 gadget virali trasformati in fenomeni sociali

  1. Beanie Babies (anni ’90) – mini peluche in limited edition, boom e crollo.
  2. Furby – animale elettronico parlante esploso a fine ’90.
  3. Tickle Me Elmo – pupazzetto che ride a solletico (1996).
  4. Cabbage Patch Kids – bambole collezionabili causavano code e trambusto.
  5. Silicone slime – tubetti DIY di melma colorata divennero viral TikTok.
  6. Pokemon Cards – carte rare a migliaia di euro, boom durante pandemia.
  7. Sonny Angel – cherubini a sorpresa giapponesi venduti in blind‑box.
  8. Squishmallows – peluche morbidosi virali con personaggi diversi.
  9. Mini Brands – miniature surprise box di prodotti di uso quotidiano.
  10. LOL Surprise Dolls – bamboline dentro palline impacchettate a sorpresa.

Tutti seguono dinamiche simili: edizioni limitate, packaging a sorpresa, strategie di marketing emotivo, endorsement, social media e comunità collezionistica.

Il titolo fenomeno Labubu ricorre perché rappresenta un caso emblematico: un giocattolo che è diventato simbolo, comfort, status, identità. I tre ingredienti del successo? Design emotivamente bilanciato, blind‑box, endorsement virale. Psicologicamente, soddisfa il bisogno di nostalgia e di appartenenza: “puoi essere fragile e buffo”. E confrontando con altri gadget virali, capiamo che i Labubu non inventano nulla di originale, ma uniscono tradizione e tempismo perfetto. Imparare da questo fenomeno resta utile per chi studia marketing, individui geek, mamma nostalgica o brand manager.

Se l’articolo ‘Il fenomeno Labubu: perché questi mostriciattoli sono ovunque’ ti è piaciuto puoi seguirci anche su Facebook, così rimarrai sempre aggiornato/a!

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *