
Superstizioni: quali sono e perché ci crediamo?
Origini, significati, verità scientifiche e curiosità sulle superstizioni più diffuse nel mondo
Aprire un ombrello in casa porta sfortuna. Trovare un quadrifoglio porta fortuna. Rompere uno specchio significa sette anni di guai. Tutti, almeno una volta, abbiamo sentito frasi del genere o visto qualcuno fare gesti scaramantici, come toccare ferro o incrociare le dita. Ma da dove nascono queste superstizioni? Perché ci crediamo ancora, anche se siamo in un’epoca iper-razionale?
L’articolo Superstizioni: quali sono e perché ci crediamo? esplora le origini storiche, le spiegazioni scientifiche, le verità psicologiche e culturali dietro le superstizioni più comuni. Dalla paura del numero 13 alla leggenda dei gatti neri, scopriremo come queste credenze affondano le radici nel bisogno umano di trovare ordine nel caos.
Cosa sono le superstizioni e perché ci crediamo?
Le superstizioni sono credenze irrazionali, spesso legate al soprannaturale, alla sorte o a rituali simbolici, secondo cui determinate azioni, oggetti o eventi possono influenzare la fortuna o la sfortuna. Sono presenti in tutte le culture e periodi storici.
Origini antropologiche e storiche
Molte superstizioni nascono dall’antichità, quando l’uomo cercava di dare un senso a eventi naturali o sociali difficili da comprendere. L’attribuzione di significati magici a certi eventi era una forma primitiva di controllo sull’incertezza.
- L’ombrello aperto in casa, ad esempio, è nato in epoca vittoriana: gli ombrelli rigidi e metallici potevano ferire qualcuno in spazi ristretti. Questo gesto divenne così impopolare che si iniziò a dire che portasse sfortuna.
- Rompere uno specchio ha origini romane: lo specchio era visto come riflesso dell’anima, e danneggiarlo significava danneggiare se stessi.
Cosa dice la scienza
Dal punto di vista psicologico, le superstizioni aiutano a ridurre l’ansia. Secondo diversi studi, quando ci sentiamo insicuri o impotenti, rituali scaramantici offrono un senso di controllo.
Uno studio del 2009 pubblicato su Psychological Science ha dimostrato che le persone che eseguono un gesto scaramantico ottengono performance migliori in test e giochi, non per magia, ma perché acquisiscono fiducia.
Alcuni neuroscienziati ritengono che le superstizioni siano collegate al pensiero magico, un processo cognitivo evolutivo che ci ha permesso, in passato, di prendere decisioni rapide in situazioni ambigue. Oggi, questo stesso meccanismo ci porta a trovare connessioni anche dove non ci sono.
Superstizioni: quali sono e perché ci crediamo?
Ecco lo specchietto delle 50 superstizioni più comuni e a cosa sono associate:

Superstizione | Significato/Associazione |
Rompere uno specchio | 7 anni di sfortuna |
Passare sotto una scala | Sfortuna (triangolo sacro violato) |
Gatto nero che attraversa la strada | Sfortuna |
Quadrifoglio | Fortuna |
Tocco del ferro | Scaccia la sfortuna |
Incrociare le dita | Porta fortuna |
Numero 13 | Sfortuna |
Martedì 17 (Italia) | Giornata sfortunata |
Sale rovesciato | Sfortuna |
Ferro di cavallo | Fortuna |
Mangiare lenticchie a Capodanno | Prosperità |
Non appoggiare il pane a testa in giù | Segno di irriverenza |
Mettere cappello sul letto | Porta male |
Non brindare con l’acqua | Porta sfortuna |
Spegnere le candeline in un soffio | Porta fortuna |
Occhio malocchio | Protezione contro l’invidia |
Primo piede destro al mattino | Buona giornata |
Coccinella sulla mano | Fortuna |
Non tagliare le unghie di notte | Porta guai |
Mangiare uva a Capodanno (Spagna) | Fortuna |
Campane che suonano | Allontanano il male |
Vedere una stella cadente | Esaudisce un desiderio |
Non regalare coltelli | Taglia l’amicizia |
Gettare riso agli sposi | Prosperità |
Appendere l’aglio in casa | Allontana il male |
Fare gli scongiuri (gesti con le mani) | Protezione |
Numero 17 (Italia) | Porta male (XVI = “vixi”) |
Mettere il sale sulle soglie | Protezione |
Avere un talismano | Protezione personale |
Fischiare in casa | Richiama la povertà |
Non passare il sale da mano a mano | Porta litigi |
Toccare legno | Scaccia la sfortuna |
Portare cornetto rosso | Protezione |
Non aprire ombrelli al chiuso | Sfortuna |
Vedere un arcobaleno | Buon auspicio |
Picchiettare sul legno | Porta fortuna |
Non augurare “buona fortuna” a teatro | Porta male (“in bocca al lupo” è corretto) |
Vedere una civetta | Presagio |
Vedere un pipistrello in casa | Presagio di morte (credenza antica) |
Sognare denti che cadono | Morte di un parente (credenza popolare) |
Occhio turco (amuletto blu) | Protezione |
Vedere il numero 11:11 | Segno del destino |
Mettere scarpe sul tavolo | Porta male |
Farsi la doccia prima di un esame | Porta via la memoria (credenza studentesca) |
Portare indumenti rossi a Capodanno | Fortuna amorosa |
Tenere l’agenda aperta su una data vuota | Porta sfortuna |
Appendere il corno napoletano | Protezione |
Gettare una moneta nella fontana | Porta fortuna |
Far cadere il portafoglio | Perdita di soldi |
Non tagliare i capelli prima di un evento importante | Porta male |
È vero che…? (Domande e miti sulle superstizioni)
In questa sezione di Superstizioni: quali sono e perché ci crediamo?, sfatiamo alcune delle convinzioni più diffuse:
È vero che il numero 13 porta sfortuna ovunque?
Falso. In molti paesi asiatici è il 4 il numero temuto (si pronuncia come “morte” in cinese e giapponese). In Italia, è il 17 a essere considerato nefasto.
È vero che il cornetto portafortuna deve essere regalato?
Vero. Secondo la tradizione napoletana, un cornetto comprato da soli non ha effetto, dev’essere ricevuto in dono per funzionare.
È vero che le superstizioni funzionano?
Dipende. Non funzionano oggettivamente, ma possono avere un effetto placebo, aumentando la fiducia e riducendo l’ansia.
È vero che chi crede nelle superstizioni è meno intelligente?
Falso. Tutti possiamo cadere in pensiero magico. La superstizione non è indice di scarsa intelligenza, ma può essere segno di una strategia emotiva o culturale.
È vero che le superstizioni non esistono più?
Falso. Anche se in forma moderna, le superstizioni sono più vive che mai, soprattutto nei momenti di stress, in sportivi, studenti, attori e politici.
Superstizioni: quali sono e perché ci crediamo? ci insegna che, nonostante la tecnologia e la scienza avanzino, il bisogno umano di protezione simbolica rimane intatto. Le superstizioni, al di là della veridicità, sono strumenti psicologici, culturali e sociali.
Saperle riconoscere, contestualizzare e magari sorriderne ci aiuta a capire meglio la mente umana, le nostre paure e il nostro desiderio di controllo. Anche se non sono “vere”, le superstizioni ci raccontano molto di noi, della storia e delle tradizioni che portiamo dentro.
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