
30 Curiosità su Ornella Vanoni
30 aneddoti sorprendenti, dalla laurea alla vita privata della grande Ornella
L’11 giugno 2025, Ornella Vanoni ha ricevuto alla Statale di Milano una laurea honoris causa in Musica, Culture, Media e Performance: una giornata storica per la sua vita e per la musica italiana. Un evento celebrato da cori e standing ovation che ha suggellato quasi settant’anni di carriera. Per questo, nell’articolo 30 Curiosità su Ornella Vanoni torniamo su questo momento emblematico, interpretato come atto teatrale, per esplorare 30 curiosità sulla sua vita e le sue passioni.
Biografia essenziale: gli inizi, l’evoluzione, l’eredità
Ornella Vanoni nasce a Milano il 22 settembre 1934 in una famiglia della media borghesia lombarda. Frequenta la scuola di teatro di Giorgio Strehler al Piccolo Teatro, dove si forma come attrice drammatica e comica, diventando presto uno dei volti più noti della scena culturale milanese. Ma è con la musica che trova la sua vera vocazione: nel 1959 debutta con le “Canzoni della mala”, brani crudi e poetici su ladri e prostitute, che rivoluzionano il panorama musicale italiano del tempo.
Negli anni ’60 diventa una vera star con successi come “Senza fine”, “Domani è un altro giorno”, “L’appuntamento”. La sua voce inconfondibile, nasale, elegante e penetrante le vale il soprannome di La Signora della Canzone Italiana. Collaborazioni con Paoli, Endrigo, Lauzi, Toquinho e anche autori contemporanei come Bungaro, Bersani, Pacifico e Mahmood mostrano una carriera in continuo rinnovamento.
Ha recitato, inciso, scritto, si è espressa con totale libertà, fino a diventare icona anche per le nuove generazioni. Dopo oltre 65 milioni di dischi venduti, Ornella è oggi un simbolo di autenticità, ironia e impegno culturale. Con la laurea honoris causa del 2025, il mondo accademico ha sancito quello che il pubblico sapeva da decenni: Vanoni è arte vivente.
Le 30 curiosità sulla Vanoni

Laurea, Strehler e ironia
- Laurea honoris causa: all’Aula Magna, Vanoni ha detto: “ero ignorante, poi arrivò Strehler” rivelando la profondità del suo percorso culturale.
- Ha studiato Trockij in tedesco a notte fonda, mentre seguiva le prove teatrali.
- Prima donna artista a ricevere questo titolo alla Statale, a quasi 91 anni.
- Ha definito Strehler “un omino piccolo e brutto” da cui chiese una canzone: Gino Paoli, poi, gliel’ha scritta.
- I suoi genitori “impazzirebbero” per vederla sul palco accademico, ha scherzato.
Dalla “mala” al palcoscenico internazionale
- Iniziò con le Canzoni della mala ideate da Strehler e Dario Fo nel 1959 (“Ma mi”, “Le Mantellate”).
- Lavorò come attrice al Piccolo Teatro, alternando recitazione e musica fin dall’inizio della carriera.
- Il primo successo discografico nel 1963 con “Senza fine” e “Che cosa c’è” firmati Gino Paoli.
- Fu soprannominata “cantante della mala” proprio per questo repertorio visionario.
- “L’Appuntamento” (1970), cover di un brano brasiliano, divenne celebre anche in Ocean’s Twelve (2004).
Amori, dipendenze e sincerità
- Relazione con Strehler nel 1953; lei stessa ammette: “assunzione di cocaina per due anni” per stargli accanto.
- Sola per scelta, in lotta con le dipendenze e vicina all’aborto, racconta di esperienze personali dolorose.
- Con Gino Paoli, una relazione intensa e tormentata: confessò di aver perso un figlio da lui.
- Sposò Lucio Ardenzi nel 1960; ebbero il figlio Cristiano nel 1962.
- Ripensa con leggerezza a quegli anni: “Sono stata contenta per una tournee… la mia passione è sempre stata la musica”.
Felicità, tv e humour
- Oggi fuma una canna prima di dormire, confida in interviste recenti.
- Nel 1977 posò nuda per Playboy Italia, rifiutando il compenso e chiedendo una statuetta di Pomodoro.
- Ha definito Mahmood “troppo sul cognome”, ma ha elogiato Elisa come la migliore cantautrice italiana emergente.
- A Verissimo ha scherzato dicendo: “Ho mal di schiena, ma sto bene” mentre mostrava alcolici leggeri .
- Il suo timbro, ancora acuto e ironico, è amato da tutte le generazioni.
Celebrità, premi e riconoscimenti
- Oltre alla laurea, ha ricevuto il Premio Tenco (1981), Grande Ufficiale al Merito della Repubblica (1993), Premio Sanremo alla carriera (1999), Premio Bellisario (2008), Elsa Morante (2015).
- Con Mahmood ha collaborato recentemente: orizzonti generazionali si incontrano.
- Ha superato i 65 milioni di dischi venduti, con oltre 112 pubblicazioni dal 1956.
- Ha portato la canzone italiana a Istanbul nel 2014, definita “First Lady” del pop da Daily Sabah.
- Nella cover di Art & Fashion ha parlato di bellezza e intelligenza come segno di vitalità a quasi novant’anni.
Il successo internazionale e la musica contemporanea
- “L’appuntamento” fu reinterpretata in Turchia da star come Ajda Pekkan.
- Ha collaborato con Vinicius de Moraes e Toquinho nel 1976: passione brasiliana confermata.
- “Perduto” (2009) ha scalato le classifiche digitali, arrivando primo su iTunes dopo decenni.
- In un’intervista all’estero ha parlato di arte, moda e miope dignità: «la vita è bellezza» .
- In Excellence Magazine è omaggiata come “sirena che incanta l’Italia da 60 anni”.
Rivalità storiche: Mina e le sfide tra dive
Una delle rivalità più raccontate — e a tratti mitizzate — nella storia della musica italiana è senza dubbio quella tra Ornella Vanoni e Mina. Due voci uniche, due temperamenti forti, due icone di eleganza e talento. Ma fu vera rivalità? In molte interviste, entrambe hanno ridimensionato l’idea di una contrapposizione diretta. Vanoni ha dichiarato più volte: “Non siamo mai state nemiche. Ma nemmeno amiche.”
La stampa, soprattutto negli anni ’60 e ’70, alimentava un confronto costante tra le due: Mina era la “Tigre di Cremona”, potente e solitaria; Vanoni la sofisticata intellettuale della canzone, legata al teatro e alla parola. Mina era vocalmente più esplosiva, Vanoni più interpretativa e ironica. Questa contrapposizione ha però giovato ad entrambe: ognuna ha mantenuto la propria unicità e identità, arricchendo il panorama musicale.
Curiosamente, nonostante i decenni di carriera parallela, non hanno mai inciso un duetto ufficiale. Quando a Vanoni fu chiesto perché, rispose con la sua consueta ironia: “Perché due regine nello stesso castello non funzionano.” Tuttavia, il rispetto artistico è reciproco. Vanoni ha più volte ammesso di ammirare la potenza vocale di Mina, e Mina ha inserito brani scritti anche da autori “vanoniani” come Paoli o Tenco nel suo repertorio.
Al di là delle rivalità vere o presunte, resta il fatto che “Curiosità su Ornella Vanoni” non sarebbe completo senza menzionare questo affascinante dualismo, che ha segnato un’epoca e appassionato milioni di fan.
Domande e risposte più cercate su Ornella Vanoni
- Quanti anni ha Ornella Vanoni?
Ha compiuto 90 anni nel 2024 e nel 2025 riceve la laurea honoris causa, confermando la sua vitalità. - Ornella Vanoni è sposata?
È stata sposata con il produttore Lucio Ardenzi. Oggi vive da sola e afferma di amare la libertà. - Ha figli?
Sì, ha un figlio: Cristiano Ardenzi, nato nel 1962. - Qual è la sua canzone più famosa?
Probabilmente “L’appuntamento”, anche grazie al film Ocean’s Twelve. - Con chi ha avuto una relazione famosa?
Con Gino Paoli, relazione intensa e tormentata che ha segnato entrambi. - È vero che ha fatto uso di droghe?
Lo ha raccontato lei stessa: per un periodo ha fatto uso di cocaina, durante la relazione con Strehler. - Dove vive oggi Ornella Vanoni?
Tra Milano e il suo rifugio sul Lago di Como, da cui pubblica spesso video ironici sui social. - Perché è considerata una leggenda della musica?
Per la sua longevità artistica, il coraggio espressivo e la continua capacità di rinnovarsi. - Ha fatto cinema?
Sì, ma è stata soprattutto attrice di teatro e interprete musicale. Ha recitato anche in film come “Amori miei” (1978). - Qual è la sua opinione sulla musica moderna?
Critica ma aperta: stima artisti come Elisa, Mahmood, Madame, e chiede profondità nei testi.
Conclusione
30 Curiosità su Ornella Vanoni rivela una storia di arte, coraggio, umorismo e resilienza. Dalla laurea honoris causa di ieri alla sua sincerità spiazzante, Vanoni incarna l’arte in tutte le sue forme: voce, teatro, vita. Le sue parole – “sono qua” – non sono solo una frase di chiusura, ma una dichiarazione di presenza, energia, attualità. Il retaggio lasciato è indelebile, le curiosità testimoniano la ricchezza di una carriera incredibile.
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