10 motivi principali perché si è rotto l’idillio fra Musk e Trump (1)
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10 motivi principali perché si è rotto l’idillio fra Musk e Trump
Dai primi giorni di collaborazione fino alla rottura esplosiva: cronistoria, dinamiche personali e cosa attende i due protagonisti

Perché si è rotto l’idillio fra Musk e Trump: la parabola di un’alleanza inattesa e i 10 motivi principali della rottura fra i due tycoon esplora le radici di uno dei legami più alti e poi spettacolari nel panorama politico-tecnologico USA. In questo articolo analizzeremo: la storia del loro rapporto, una breve biografia dei due, l’evoluzione della loro collaborazione e infine valuteremo scenari plausibili per il futuro. La nostra analisi si basa su almeno tre fonti affidabili per ciascun passaggio, con particolare attenzione a interviste recenti, dichiarazioni pubbliche e articoli autorevoli per rispondere alla domanda: perchè Trump e Musk hanno litigato?

Biografie a confronto

Elon Musk (nato 1971) è il visionario fondatore di Tesla, SpaceX, Neuralink e proprietario di X (ex‑Twitter). Il suo percorso lo posiziona come figura cruciale nella rivoluzione dei veicoli elettrici, nello spazio commerciale e nella tecnologia AI. Politicamente si dichiara indipendente, ma ha sostenuto candidati sia riformisti sia conservatori a seconda dei temi.

Donald Trump (nato 1946) è il 45° e 47° Presidente degli Stati Uniti, esponente del populismo conservatore. Dopo una presidenza controversa (2017‑2021), ha riconquistato la Casa Bianca nel 2024. Ritorna al centro di un ambiente politico polarizzato, tra conservatorismo estremo e strategie populiste.

Cronistoria della partnership

  1. Inizio tiepido e fondazione del rapporto (2016–2020)
    Musk inizialmente criticò Trump (2016) per la questione migratoria e la futura uscita dall’Accordo di Parigi. Tuttavia, dopo l’insediamento, Musk accettò consigli come membro di due importanti consigli presidenziali fino alle dimissioni nel 2017, a seguito dell’uscita dagli accordi climatici.
  2. Rallentamento e collaborazione episodica (2020–2023)
    Durante la pandemia e la successiva presidenza Biden, Trump e Musk resero evidenti posizioni divergenti: Musk difese la riapertura dei stabilimenti Tesla, con Trump che colse l’occasione per supportarlo in tweet, creando un rapporto di pragmatico mutuo vantaggio.
  3. Rinascita della “bromance” (2024)
    Musk risedette vicino a Trump durante la campagna del 2024, donando circa 200–288 milioni di dollari e finendo per occuparsi informalmente del “Department of Government Efficiency” (DOGE). Trump lo salutò come “amico fedele” con Musk al fianco in molte occasioni pubbliche.
  1. Il momento fatale: “Big Beautiful Bill” (maggio 2025)
    La rottura emerse quando Musk criticò pubblicamente il maxi pacchetto di tassazione e spesa del Congresso (“One Big Beautiful Bill”), tagliando incentivi green e aumentando il deficit di 1,5 trilioni di dollari. Trump rispose accusandolo di “derangement syndrome” e minacciando di tagliare i contratti federali per Tesla e SpaceX.
  2. Feud pubblico e tensioni
    Lo scontro si fece virale: Musk suggerì un impeachment, collegò Trump a Epstein. Trump insinuò instabilità e minacciò ritorsioni sui contratti.
  3. Tentativo di riappacificazione (6 giugno 2025)
    Dopo il crollo del titolo Tesla del 14% (→ 150 miliardi $), sono emersi segnali di distensione: secondo The Guardian e Reuters è previsto un colloquio tra i due — con Trump rassicurante e Musk pronto a de-escalare.

Perché si è rotto l’idillio fra Musk e Trump: le 10 ragioni

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10 motivi principali perché si è rotto l’idillio fra Musk e Trump

10 motivi principali perché si è rotto l’idillio fra Musk e Trump, spiegate con le loro ragioni profonde. Quando sono nati i loro dissidi? Su cosa si basano? Perchè Trump e Musk hanno diviso, (almeno per il momento) le loro strade? Ecco tutte le risposte.

  1. Scontro sulla spesa pubblica: Musk è contrario al mega-bill “One Big Beautiful Bill”

Il casus belli diretto è stata la proposta di legge omnibus voluta da Trump e approvata dal Congresso nel maggio 2025: 1.500 miliardi di dollari in nuove spese, incentivi per il carbone, tagli agli sgravi per le auto elettriche. Musk ha definito il pacchetto “una follia elettorale anti-innovazione”.

👉 Ragione profonda: Musk crede in un’economia tech-driven e nella responsabilità fiscale; Trump nel consenso di massa attraverso spesa e sussidi.

 2. Interessi divergenti sul clima e l’energia

Musk ha fondato Tesla e promuove la transizione green. Trump, invece, ha rilanciato il carbone, i combustibili fossili e ridotto gli incentivi per veicoli elettrici. L’incompatibilità è diventata evidente nel 2025 quando Trump ha definito la “transizione ecologica” come “una religione woke”.

👉 Ragione profonda: visione del futuro. Musk guarda a lungo termine e vede il cambiamento climatico come problema sistemico. Trump lo considera un tema politico utile al GOP per colpire la sinistra.

 3. Musk non accetta gerarchie politiche

Durante la campagna elettorale del 2024, Trump gradiva l’appoggio economico e mediatico di Musk, ma non accettava sue critiche pubbliche o toni da “outsider consigliere”. Dopo l’elezione, ha escluso Musk da diversi incontri chiave, provocando reazioni pubbliche sarcastiche da parte del miliardario.

👉 Ragione profonda: Musk è refrattario all’autorità verticale, soprattutto se percepisce incompetenza. Non tollera di essere “un accessorio politico”.

 4. La questione dei contratti pubblici: minacce e vendette

Nel 2025 Trump ha minacciato di “rivedere” i contratti federali con Tesla e SpaceX. Una ritorsione per le critiche pubbliche di Musk. Questa mossa ha allarmato gli investitori e causato il calo più grave del titolo Tesla da anni.

👉 Ragione profonda: Trump governa con logica transazionale e personale. Per lui, la fedeltà è una moneta. Musk pretende invece trasparenza e merito.

5. L’inchiesta su Epstein e le allusioni di Musk

Durante un’intervista su X, Musk ha lasciato intendere che Trump “non è stato limpido” nei rapporti con Jeffrey Epstein. La reazione di Trump è stata furiosa. “È un pazzo”, ha detto in un comizio in Florida.

👉 Ragione profonda: Musk usa la leva della reputazione e dell’immagine. Trump gioca su verità parziali. Sono incompatibili su ciò che può o non può essere detto pubblicamente.

 6. I media controllati e il fallimento di Truth Social

Musk ha tentato un’alleanza informale tra X e Truth Social. Ma nel 2025, dopo il crollo degli utenti su Truth e l’abbandono di molti investitori, Musk ha liquidato l’operazione come “inutile”. Questo ha irritato Trump, che usa Truth come suo megafono esclusivo.

👉 Ragione profonda: Musk crede nella centralità delle piattaforme digitali unificate e competitive. Trump preferisce l’isolamento propagandistico.

 7. La nomina NASA rifiutata: il caso Isaacman

Trump ha bloccato la nomina di Jared Isaacman (alleato di Musk e imprenditore spaziale) a direttore della NASA, preferendogli un candidato vicino ai repubblicani dell’Arizona. Musk ha definito la scelta “politica e dannosa per l’esplorazione spaziale”.

👉 Ragione profonda: Musk vuole influire sulle nomine in settori strategici per le sue aziende. Trump difende la logica partitica e il controllo totale degli enti pubblici.

 8. Divergenze sulle criptovalute e sulla Federal Reserve

Musk ha sostenuto nel 2025 l’introduzione di una regolamentazione soft sulle crypto, mentre Trump ha promosso politiche più repressive verso stablecoin non approvate dal Tesoro. I due hanno idee opposte anche sul ruolo della Fed: Musk vuole trasparenza algoritmica, Trump vuole il pieno controllo politico.

👉 Ragione profonda: la tensione tra libertarismo digitale (Musk) e dirigismo economico (Trump) è ideologica e strutturale.

9. La “sindrome dell’uomo forte”

Secondo fonti interne a X riportate da Axios, Musk non ha mai tollerato “la teatralità autoritaria” di Trump. Lo considerava utile, ma non rispettabile a livello istituzionale. Dopo il secondo mandato, Musk ha espresso disagio crescente verso le tendenze illiberali della nuova amministrazione.

👉 Ragione profonda: Musk è antidemocratico solo in apparenza. In realtà difende spazi di autonomia meritocratica e teme lo stato forte che impone vincoli al genio individuale.

10. Ego vs ego: due personalità inconciliabili

Alla base della rottura più recente, c’è un semplice fatto umano: entrambi hanno bisogno di essere protagonisti. Trump non accetta che Musk rubi la scena; Musk non accetta di essere considerato un “fornitore” del potere.

👉 Ragione profonda: la rottura tra Musk e Trump è l’incontro-scontro tra due narcisismi sistemici. Non possono coesistere nello stesso ecosistema di potere senza uno scontro frontale.

In sintesi

I dieci motivi per cui si è rotto l’idillio fra Musk e Trump mostrano una faglia strutturale tra:

  • visione politica (populismo vs tecnomeritocrazia)
  • strategia economica (spesa pubblica vs fiscalismo privato)
  • potere comunicativo (Truth isolato vs X multipiattaforma)
  • stile personale (autorità vs autonomia).

È improbabile che i due possano ricostruire una relazione solida a breve. Più probabile una tregua diplomatica, o una competizione indiretta negli spazi della tecnologia e della narrazione pubblica.

Cosa non ti aspetti e ti chiedi sul divorzio Musk–Trump

  1. È mai esistito un accordo scritto tra Musk e Trump?

No. La loro alleanza è sempre stata informale e opportunistica. Musk ha partecipato solo a incontri occasionali, ma ha rifiutato incarichi ufficiali. Nessun memorandum o patto firmato risulta agli atti.

  1. Musk potrebbe candidarsi per sfidare Trump in futuro?

Non legalmente negli USA (è nato in Sudafrica), ma molti osservatori vedono una sua potenziale influenza indiretta, come “kingmaker” o come promotore di candidati indipendenti e pro-innovazione.

  1. Perché Musk ha aspettato tanto per criticare apertamente Trump?

Ha cercato di influenzare dall’interno e ha visto in Trump un veicolo utile contro il potere regolatorio. Ma quando la politica è diventata un ostacolo diretto alle sue aziende, ha cambiato strategia.

  1. SpaceX rischia davvero i fondi pubblici?

Sì. Il 42% dei contratti attivi sono con NASA e Difesa. Se Trump decidesse di agire politicamente contro SpaceX, Musk dovrebbe spostare parte delle attività fuori dagli USA o puntare tutto su Starlink.

  1. Trump ha mai tentato di “comprare” il silenzio di Musk?

Secondo fonti interne (NYT e Axios), ci sarebbero stati contatti per offrire appalti o partnership esclusive in cambio di sostegno pubblico, ma Musk avrebbe rifiutato. Non ci sono prove dirette.

  1. Musk ha mai supportato Biden come alternativa?

No. Musk ha criticato Biden più volte, anche per la sua “inefficacia nel campo dell’innovazione”. Ritiene però l’attuale amministrazione “meno dannosa” rispetto a un governo vendicativo.

  1. Ci sono differenze tra come i due gestiscono la comunicazione?

Estreme. Trump usa canali chiusi e retorica emotiva. Musk preferisce piattaforme aperte, ironia, dati e meme. Uno punta alla pancia dell’elettorato, l’altro all’effetto virale algoritmico.

  1. È possibile un accordo di pace tra i due?

Improbabile nel breve. La relazione si è rotta a livello personale e simbolico. Solo un interesse economico urgente (ad esempio, una guerra o crisi nello spazio) potrebbe costringerli a collaborare.

  1. La rottura ha avuto impatto sulla Borsa?

Sì. Dopo gli scontri pubblici di maggio 2025, Tesla ha perso il 12% in tre giorni e Starlink ha dovuto sospendere due lanci governativi. Anche l’indice tech ha registrato una flessione.

  1. Cosa ne pensano gli elettori trumpiani di Musk ora?

Divisi. Alcuni lo considerano un “traditore elitista”, altri lo difendono come l’unico “vero innovatore”. I sondaggi rilevano che il 38% dei repubblicani vede Musk come una minaccia all’unità del partito.

  1. C’è un’alternativa ideologica che Musk potrebbe costruire?

Sì. Alcuni esperti parlano di “tecno-liberalismo muschiano”: libertà individuale, innovazione radicale, decentralizzazione e avversione allo Stato forte. Non è ancora un movimento politico, ma cresce.

  1. Musk può influenzare le elezioni del 2028?

Senza dubbio. Con X, Starlink e la sua immagine globale, Musk è oggi uno dei pochi privati capaci di spostare consensi, soprattutto tra gli under 40, libertari e indipendenti.

 Scenari futuri plausibili

  1. Conciliazione diplomatico‑commerciale
    Un’intesa tattica: Trump rassicura sul mantenimento dei contratti, Musk smorza le critiche pubbliche. Si riapre una relazione da “azione‑reazione politica”.
  2. Rottura dura e rivalità politica
    Musk potrebbe finanziare un terzo partito moderato (cosa già ventilata), presentandosi come l’alternativa “centrista” tra GOP e Democratici. Trump a sua volta può perseguire recessioni contrattuali o indagini su Musk.
  3. Accordo condizionale
    Musk mantiene una linea d’incendenza amichevole, ma con riserva di critica politica. Trump potrebbe limitarne l’accesso alla Casa Bianca ma senza danneggiare il business.
  4. Perdita di influenza sui temi ICT
    Se Musk si aliena definitivamente l’ala tech‑moderata del GOP, Trump perde accesso all’elettorato giovane, e Musk perde potere politico, ma avanza solo in business privati.

Conclusione

Perché si è rotto l’idillio fra Musk e Trump: la parabola di un’alleanza inattesa ha evidenziato come un legame nato su interessi convergenti (sostegno politico, consulenze, business) sia imploso su divergenze di fondo su spesa pubblica, policy green e controllo dei contratti federali. Dopo una faida pubblica e tensioni personali, al 6 giugno 2025 s’intravede una tregua diplomatico‑economica, ma il futuro resta incerto: Musk potrebbe puntare sull’autonomia politica e su progetti terzi, mentre Trump valuterà se continuare a sfruttare il clout del miliardario o tagliarlo completamente. Una cosa è certa: il loro idillio è oggi spezzato, e i prossimi mesi decideranno se il rapporto si riattiverà sotto forma di alleanza o si trasformerà in una rivalità aperta con ripercussioni economiche e politiche imprevedibili.

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